10 gennaio 2008

in rapida oportet scribere aqua

Oggi pomeriggio mi sono trovato, da solo, in una classe di un liceo classico.

I ragazzi (e dalla scrittura, soprattutto le ragazze), forse stimolati da qualche prof lungimirante, hanno riempito una parete, sotto l'insegna "ipse dixit", di fogli e foglietti scritti a pennarello colorato, pieni di citazioni di tutti i tipi.

Non manca naturalmente Federico Moccia e il suo 3msc, e nemmeno inaspettate citazioni di canzoni italiane (Guccini, Venditti, Masini... ma oh, siamo nel 2008?!) - ma da bravi studenti di liceo classico, soprattutto abbondano citazioni (in italiano!) da classiconi latini, o americani - e pochi italiani.

Hanno gusto, questi ragazzi - almeno, quasi tutti.
Ci sono le frasi di Nietzsche delle magliette, non manca il Che naturalmente, come non può mancare Hesse, e Gibran, e poi Ovidio e tanti altri.

E naturalmente, dato che fanno il liceo classico, avranno visto L'attimo fuggente, e si saranno identificati con i giovani protagonisti - che sono oggi, come si dice nel film, concime per i vermi
- e dritto dal film, c'è anche il buon Walden di Thoreau:


Andai nei boschi perchè desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, di non aver vissuto.
Mi viene da chiedermi quanti di questi cuori emozionati dai discorsi di Robin Williams, poi abbiano mai passato una notte sotto le stelle o si siano accesi un fuoco, ma non è di questo che volevo scrivere...

Distrattamente ho buttato l'occhio ai fogli appesi, alle scritture colorate sul muro, ed è stata proprio una di queste a calamitarmi, e a costringermi a leggerle tutte. Era il vecchio numero 70 di Catullo, che ancora si fa scrivere a pennarello verde sul muro della classe:

quel che dice una donna all'amante bramoso
va scritto sul vento,
e sull'acqua che scorre veloce.

Dopo due millenni abbondanti, il ragazzo colpisce ancora, e ancora, generazione dopo generazione. Dritto in faccia, come era arrivato a me, lasciando un segno che ancora mi accarezzo con cura e indulgenza.

Fantastico, mi è rimasto un sorriso sull'angolo della bocca per tutto il pomeriggio.

01 gennaio 2008

cosa importa se sono caduto / se sono lontano...

A scriverle, certe storie non verrebbero così bene.

Allarme rosso, un pacco inviato a Mastella è stato intercettato da controlli di sicurezza a Roma, si tratterebbe di un manichino incaprettato, forse è un avvertimento mafioso, oppure un segnale da un detenuto, ma non si esclude la pista islamica, le autorità stanno indagando, eccetera eccetera.

Bravi, bravi.

Però era una scultura dell'artista bergamasco Giovanni Bianchini, già esposta a Bergamo mesi fa, una installazione sulle "extraordinary rendition" ossia sui rapimenti-legalizzati di cittadini di Stati europei compiuti dalla Cia, grazie ai quali oggi il cittadino italiano Abou Elkassim Britel è stato rapito mentre era in Pakistan, spedito in Marocco come un pacco postale, e lì buttato in galera per accuse di terrorismo islamico.

Kassim, come lo chiamano i suoi, è in galera da SEI anni in Marocco, il suo rapimento e arresto è stato condannato ufficialmente dal Parlamento Europeo (risoluzione n° 2006/2002 (INI)/feb 2007 ), e in Italia non risultano accuse a suo carico. E allora?

Kassim, è al QUARANTASETTESIMO giorno di sciopero della fame mentre scrivo, e i giornali italiani dando un altro ottimo esempio della loro fedeltà alle notizie e soprattutto alle regole base del giornalismo (Primo: verificare sempre le notizie...), corrono dietro alle cazzate di Mastella ma di lui non hanno ancora detto una parola - non hanno detto del sindaco di Bergamo che ha preso carta e penna per scrivergli una lettera di solidarietà, non hanno detto che ci sono un sito e un blog (scritto dalla moglie...) che raccontano la sua storia - eppure basta un clic per leggerla, non ci voleva tanto.

Allora lasciate perdere i giornali, e lasciate perdere anche questo blog, fatevi un giro su quello di Kassim, scrivete, mandate mail, perchè questa cosa non deve finire così.

Another year over...

Another year over
and the new one just begun.

[...]

And so merry Christmas
and happy new year
let's hope is a good one
without any fear
war is over, if you want it
war is over now.