A scriverle, certe storie non verrebbero così bene.
Allarme rosso, un pacco inviato a Mastella è stato intercettato da controlli di sicurezza a Roma, si tratterebbe di un manichino incaprettato, forse è un avvertimento mafioso, oppure un segnale da un detenuto, ma non si esclude la pista islamica, le autorità stanno indagando, eccetera eccetera.
Bravi, bravi.
Però era una scultura dell'artista bergamasco Giovanni Bianchini, già esposta a Bergamo mesi fa, una installazione sulle "extraordinary rendition" ossia sui rapimenti-legalizzati di cittadini di Stati europei compiuti dalla Cia, grazie ai quali oggi il cittadino italiano Abou Elkassim Britel è stato rapito mentre era in Pakistan, spedito in Marocco come un pacco postale, e lì buttato in galera per accuse di terrorismo islamico.
Kassim, come lo chiamano i suoi, è in galera da SEI anni in Marocco, il suo rapimento e arresto è stato condannato ufficialmente dal Parlamento Europeo (risoluzione n° 2006/2002 (INI)/feb 2007 ), e in Italia non risultano accuse a suo carico. E allora?
Kassim, è al QUARANTASETTESIMO giorno di sciopero della fame mentre scrivo, e i giornali italiani dando un altro ottimo esempio della loro fedeltà alle notizie e soprattutto alle regole base del giornalismo (Primo: verificare sempre le notizie...), corrono dietro alle cazzate di Mastella ma di lui non hanno ancora detto una parola - non hanno detto del sindaco di Bergamo che ha preso carta e penna per scrivergli una lettera di solidarietà, non hanno detto che ci sono un sito e un blog (scritto dalla moglie...) che raccontano la sua storia - eppure basta un clic per leggerla, non ci voleva tanto.
Allora lasciate perdere i giornali, e lasciate perdere anche questo blog, fatevi un giro su quello di Kassim, scrivete, mandate mail, perchè questa cosa non deve finire così.
01 gennaio 2008
cosa importa se sono caduto / se sono lontano...
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