03 aprile 2006

Rumesh: Muri puliti, strade sporche di sangue

Come si fa a restare zitti, davanti a una storia così?
Un ragazzo di 19 anni sparato in testa da un vigile urbano.
Te la vedi la scena?

Un ragazzo, in una macchina con altri amici.
La squadra speciale della Polizia Locale di Como, nucleo anti-graffiti che blocca la macchina, agendo in borghese, saltando fuori armi in pugno. In silenzio? Non credo, e posso immaginare urla, ordini, i ragazzi contro il muro.

Poi parte un colpo.

PARTE UN COLPO?
Ancora?

Non ne sono morti abbastanza, di ragazzi, in questo paese, per colpi partiti da pistole tenute in mano da gente con la qualifica di "tutore dell'ordine"?
Anche senza tutto lo squallido contorno, il ragazzo scappava, no non scappava, la sicura non era innestata, e tutte queste altre cazzate... non è ora di smetterla, con queste storie?

Sul web fervono le discussioni, vi lascio la gioia di leggere di persona tutte le dichiarazioni ufficiali e gli sproloqui, ad esempio su Vivereacomo.com e dintorni linkati, con le belle parole di un vigile urbano che non trova di meglio da dire (ai giornali locali!) che riguardo a Rumesh che non si è fermato all'alt, "chi è in difetto è in sospetto", dimostrando qual è lo spessore di chi gira armato per le strade delle nostre città...

A me bastano i cartelli dei ragazzi di Como: sono giovane, sparatemi in testa.

Perchè il problema è tutto lì, come ha dichiarato a radio Popolare Nadir, amico di Rumesh e presente in quella macchina quella sera. Non è per i graffiti. E' per la vita contro la morte delle nostre città.

La vita dà fastidio, la vita fa rumore, fa colore sui muri grigi.
La vita a 19 anni in una città di provincia - bello questo ossimoro: c'è dentro tutta l'Italia...
Ovviamente non si tratta di regolamenti più o meno restrittivi per i vigili urbani - rambo di Como; e neanche di regolamenti sugli schiamazzi notturni, sugli spettacoli all'aperto, sulla musica dal vivo e su tutto quello che mi viene in mente se penso ad un posto vivo.

Si tratta proprio del vecchio Tacito: Ubi solitudinem faciunt, pacem appellant.
Fanno un deserto, e lo chiamano pace.

E io ho sete e fame di vita e di giustizia.


1 commento:

SOYUZ1968 ha detto...

Questi nazisti schifosi della lega e del polo delle illibertà sono un oltraggio alla civiltà, costruita in secoli di evoluzione storica e sociale.

Bisognerebbe rieducare loro e quei maiali che li votano.

Non si spara alla gente fermata e senz'armi: durante il servizio militare, ti insegnano che la guardia non può sparare per primo e se l'altro spara il primo colpo, segnato nel caricatore come tracciante, deve spararlo in aria.

Un tempo si faceva il servizio militare e queste cose si percepivano, ora, invece, sarà più facile trovare persone che usano le armi per giocare.

E poi...come si fa a sparare a bruciapelo ad un ragazzo con gli occhi così buoni.....

Maiali, dovreste pagarli questi ragazzi per colorare Como, città insignificante, triste e uggiosa!