08 aprile 2006

Che ansia

La canzone sulla notte prima degli esami l'hanno già fatta, ed è pure una delle poche che si possano ascoltare dal suo autore; la canzone sul giorno delle elezioni l'hanno fatta pure, e ci sono dentro alcune delle cose che mi piacciono tanto di come scriveva Gaber. Nessuno invece ha mai fatto niente su questa ansia da notte prima delle elezioni, che mi sta salendo.

Vai in giro, guardi la gente e pensi, per chi voteranno questi?
Com'è, come non è... mi sembra sempre che tutti andranno a votare per quello là e i suoi scherani.

Una volta pensavo che il popolo fosse magari lento, troppo indulgente, bonario, ma che alla fine sapeva da che parte stare, e nel momento di scegliere e di andare / sapeva benissimo cosa fare, tanto per tirare in ballo un'altra canzone che mi piace tanto.

Oggi non lo vedo, il popolo. Vedo la gente, con il numero di G che preferite, e la vedo incapace dei più elementari collegamenti logici, in preda all'idiozia più abissale, incapace di costruire i più semplici nessi causali - ad esempio, tra disastro economico di questo paese e delle nostre tasche, e chi ha condotto la politica economica e ha fatto le scelte decisive negli ultimi cinque anni...

E ho paura, una paura fottuta.

Vorrai mica che questi lo rivotano, a quello là e ai suoi domestici di palazzo?
E non sto parlando delle sciure e degli imprenditooori, ovvio che loro lo voteranno perchè a loro conviene - sto parlando di mia zia, sto parlando della signora del piano di sotto, insomma di quelli che le mazzate le hanno prese, i soldi in meno li hanno sentiti, le promesse non mantenute le hanno viste... Ma forse è proprio qui il problema, se uno è stato così microcefalo da credergli già una volta, che speranza c'è?

Parlo con gli amici, la gente del mio giro: tutti in ansia.
Tutti a decidere dove si va, dove espatriamo se dovesse ri-succedere.

Come devo fare?

Domani vado qua dietro, vicino al ponte della ferrovia dove una mattina mia nonna, andando a lavorare, ha trovato un ragazzo impiccato dai fascisti. L'hanno lasciato lì tutto il giorno, alla sera quando mia nonna è tornata c'era ancora. C'è ancora lì una lapide mezza nascosta in una aiuola. Diciannove anni aveva, 'sto ragazzo.

Vado a votare, e poi vado a trovare lui.
Che la mia ansia di stasera, rispetto a quella che ha avuto lui, non conta proprio niente.

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