05 aprile 2006

Ancora un sogno, 38 anni dopo.



Grazie a WhiteLion che mi fa ricordare la ricorrenza: il 4 aprile del 1968 è stato ucciso Martin Luther King.


Vien bene, in questi giorni, ricordarsi del suo sogno.

A me fa impressione: quando avevo sei anni vale a dire nel lontanissimo 1978, in prima elementare quel sogno me lo sono ascoltato e riascoltato, nelle prove della recita che tutta la scuola ha preparato; e dato che in tv quell'anno c'era RADICI, ovvio che la recita scolastica fosse sulla vicenda degli afroamericani.

Se ci pensi un attimo, fa venir freddo: a sei anni, in tv c'era Radici, che in inglese fa Roots, mica una parola qualsiasi: insomma la storia di Kunta Kinte e di tutta la discendenza, raccontata dal suo pro-pro-pronipote Alex Haley -- e già questo è destabilizzante, in prima serata un telefilm che racconta cose da pazzi su quei santuomini degli yankees... E poi, tutta la scuola prepara per mesi una recita che diventa un'occasione per fare didattica tutti insieme, parlando di Luther King, di Malcolm X, delle Pantere, delle navi che partivano dall'Africa cariche di uomini e ne sbarcavano metà nel viaggio, in mare, morti...

In realtà non era tutta la scuola, ma solo le classi gestite da un gruppo di pericolosi insegnanti sovversivi che si era denominato Gruppo C, odiatissimo e infamatissimo da tutti gli altri, con ovviamente CL in testa e i preti a tuonare dal pulpito. Oggi... per una cosa del genere, si alzerebbero le barricate e si terrebbero a casa i figli, temo.

Ma intanto io lo so bene, cosa è capitato a Kunta Kinte e a tutti i suoi fratelli. Io che sapevo a malapena leggere, quella sera sotto Natale quando a inizio della recita, sono entrato in scena nel buio, vestito da schiavo e incatenato con altri dieci.

C'era una comunità, intorno a me: di mamme e papà e nonni, di altri bambini, di adulti venuti a vedere o a spiare - chissà se anche loro si ricordano così bene delle rosse colline della Georgia.

A me sono rimaste stampate, da qualche parte in testa. E oggi ho visto in giro il testo completo del Sogno, ed erano lì, ancora illuminate.

Ciao Martin, non sei da solo a sognare.

I have a dream that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed: “We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal”.

I have a dream that one day on the red hills of Georgia, the sons of former slaves and the sons of former slave owners will be able to sit down together at the table of brotherhood.

I have a dream that one day even the state of Mississippi, a state sweltering with the heat of injustice, sweltering with the heat of oppression, will be transformed into an oasis of freedom and justice.

I have a dream that my four little children will one day live in a nation where they will not be judged by the color of their skin but by the content of their character.

I have a dream today!

I have a dream that one day, down in Alabama, with its vicious racists, with its governor having his lips dripping with the words of “interposition” and “nullification” — one day right there in Alabama little black boys and black girls will be able to join hands with little white boys and white girls as sisters and brothers.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

ehehe .. io pure me ne ero dimenicato.. me ne sono ricordato per caso in rete

michele ha detto...

Beh come sempre i rimbalzi dell'internet fanno bene a tutti...
ci vediamo!