22 ottobre 2007

Who are the terrorists

Tanto per non lasciar cadere una tradizione di questo blog, di parlare con frasi di canzoni, andiamo a ripescare un vecchio Macka B: Who are the terrorists? / Who are the heroes?

In realtà oggi Macka B non se lo ricorda nessuno, nemmeno come ispiratore della più importante esperienza recente di mescola tra musica-underground-politica in Italia, quella dei 99 Posse, finita come è finita ma cominciata con una canzone, Rafaniello, che era una ritraduzione di Cocoa Nut di Macka B ricantata sullo stesso strumentale.

Però rimane, il senso fondamentale di quella canzone, a dirci che tante verità sono soltanto questione di punti di vista. Ad esempio in Italia abbiamo il decreto Pisanu, un bell'esempio di (ennesime) leggi speciali proprio per fronteggiare, guarda un po', il problema del "terrorismo islamico" visto alla tele con l'11 settembre.

Sempre alla tele, abbiamo visto il famoso generale Pollari annunciare di aver sventato un piano per un gigantesco attentato terroristico a Milano. Che uomo, eh?!

Da nessuna parte invece, fino a ieri, abbiamo visto la storia vera: un povero cristo libanese che si inventa informatore dei servizi segreti (sempre lì, si deve finire...) per alzare qualche soldo e qualche aggancio, e cosa gli viene in mente di fare? Denuncia il suo coinquilino siriano, lo accusa di essere un terrorista. Come li scelgono i servizi segreti, i loro informatori? Va beh, dopo tutti questi anni vi fate ancora queste domande...

Insomma la polizia fa irruzione a casa del siriano, come racconta Repubblica.it, sfonda la porta, lo carica in macchina fino in questura e lo espelle per direttissima. Usando le leggi speciali del decreto Pisanu - perchè il siriano è accusato di essere "referente di un complesso e consolidato circuito relazionale con esponenti del radicalismo islamico implicati in progettualità terroristiche".

Nessuno dei nostri ineffabili agenti sembra sapere che sullo stesso siriano è in corso una indagine della Digos di Milano, che proverà di lì a poco che le accuse erano tutte calunnie, e lui col terrorismo non c'entrava niente.

E allora a Damasco immaginatevi l'accoglienza festante: mazzate a valanga, prigione (siriana...) e due settimane di interrogatori. Poi, dato che i siriani a quanto pare hanno l'occhio più lungo della polizia italiana, la scarcerazione.

E adesso? Adesso niente.
Nessuno ha chiesto scusa, l'udienza di revoca dell'espulsione, presso il tar del Lazio, ancora non è stata fissata, e il nostro siriano è a Damasco, a guardare il calendario.
Per me non fa differenza, ma se volete vi dico pure che era incensurato, e con regolare permesso di soggiorno.

Who are the terrorists?
Who are the heroes?

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