Tra un paio di giorni, il Blog Action Day chiederà di dedicare un articolo ai temi della difesa dell'ambiente. Mi porto avanti, e lo faccio prima.
Voglio fare ad alta voce le riflessioni che mi sto facendo in testa dall'arrivo della notizia del premio Nobel per la Pace ad Al Gore (e al Comitato Onu IPCC - che ovviamente nessuno cita mai... ma è la fonte scientifica di tutto quello che Gore racconta).
Intanto il film di Gore, Una verità scomoda - se non l'avete visto, cercatelo e vedrete un ottimo documentario (con qualche credo inevitabile pecca...) - è un film da Oscar che riprende le conferenze che Gore ha fatto in giro per il mondo. Di questi tempi, un miliardario (che come tutti i miliardari, i soldi non li ha fatti certo vendendo le caramelle all'angolo...) che decide di metterci tempo e soldi suoi per fare propaganda alla più scomoda delle verità, ossia quella che dovremmo smetterla con automobili, condizionatori d'aria ecc ecc o siamo fottuti, già mi ispira interesse e curiosità.
Il fatto che il miliardario sia la (ex-?) possibile alternativa a Bush, non mi interessa più di tanto - ma forse le cose sarebbero andate un po' diversamente con lui... o no?
Quello che mi interessa sottolineare è che, nonostante le migliaia di persone che pagano ogni giorno (anche con la vita!) l'opposizione allo sfruttamento sconsiderato delle poche risorse rimaste a questo pianeta, è solo quando arriva un Al Gore col suo documentario sul cambiamento climatico, che poi queste cose diventano tema di discussione - non al bar, ma almeno in luoghi dove qualche testa si raduna e rimane accesa.
Non mi piace, è un ruolo che dovrebbe avere la "politica", i partiti se volete, il movimento se credete, ecc ecc.
Però è un dato di fatto. E allora assumiamo questa realpolitik, e andiamo avanti. Mille volte meglio Al Gore che spende i suoi miliardi (sporchi... come sempre) per questi temi, che -per dire- Lapo Elkann che li spende in cocaina e cazzi in culo.
Perchè se fosse sfuggito ai sempre-(ciecamente)-indignati che dovrebbero essere la mia parte, le guerre mondiali (sì, avete letto bene...) degli ultimi 15 anni sono state TUTTE guerre per il controllo delle risorse energetiche e ambientali.
E allora tra un petroliere che fa rapina a mano armata di pozzi petroliferi altrui inviando l'esercito del suo Paese, e uno che fa conferenze sul disastro che stiamo combinando e su come ci coprano gli occhi per non farcene rendere conto, ancora si può scegliere con facilità.
Quindi io scelgo, sono contento di questo Nobel e spero che serva a far aprire gli occhi ad un po' di gente, su quanto le sorti dell'ambiente siano compromesse e su quanto NON potremo far finta di niente a lungo, nonostante i giuliani ferrara e tutti gli altri portatori d'acqua di Bush & C - intanto le Dolomiti si sgretolano, i ghiacciai sono spariti, gli insetti e le piante stanno cambiando...
Però vorrei che aprisse gli occhi anche chi poi dovrebbe organizzare l'interesse risvegliato dal lavoro del Gore di turno, proporre comportamenti, istituire leggi, vietare assurdità e vigilare che i divieti reggano.
Però.
Però mi ricordo che gli scazzi tra la visione di sinistra "tradizionale" di mio padre sullo sviluppo e l'energia, e quella "alternativa" di suo fratello minore, erano il condimento standard di pranzi e cene di famiglia già venticinque anni fa.
Possibile che per 25 anni questa roba sia rimasta nelle sale da pranzo, negli scazzi tra giovani e adulti, nei rapporti degli studiosi, mentre tutti gli altri di cui parlavo sopra pensavano... a tenere insieme i cocci di un Novecento fordista che finiva allora e che ancora oggi abbiamo tra le palle (con le sue fabbriche, operai, sindacati e tutto il resto)?
Propongo il mio premio personale a tutta la gente che conosco, che ho frequentato, e che non è poca, che fin da quando ero bambino girava con le spille "Nucleare no grazie", beveva l'acqua del rubinetto, si spostava in bici, comprava macchine piccole e le usava poco, guardava con attenzione ai pannelli solari e all'autoproduzione energetica, praticava e pratica comportamenti sostenibili.
Non è facile, ma non è l'insopportabile retorica sinistrese che aspetta dal cielo la rivoluzione, e intanto non fa un cazzo. Per cui dopo aver visto il film di Gore e aver ringraziato la Norvegia per il Nobel, fate un giro sul web e datevi una mossa.
Ci sono un milione di cose che si possono fare ADESSO.
13 ottobre 2007
Il nobel ad Al Gore
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