08 marzo 2007

Aridatece gli anni 50

Mario Riva e il Musichiere
Mario Scelba e le galere..

sono due versi di una filastrocca (non so perchè non sia mai diventata canzone) scritta da Michele Serra quando ancora si poteva leggerlo.
Sono una bella immagine degli anni 50.

Da un lato mamma RAI, democristiana senza (ancora) dover fingere di non esserlo, con il suo bianco e nero manicheo, con i buoni sentimenti formato famiglia (ovviamente!) e le care canzonette di una volta, con la mano sul cuore.

Dall'altro, i primi reparti Celere della polizia, manganelli sugli scioperanti, morti di Reggio Emilia, cortei smisurati di operai rossi con in prima fila i comandanti partigiani che continuavano la militanza nel sindacato...

Non questa melassa di merda che abbiamo oggi: alla tv c'è ancora Mario Riva remixato in tutte le forme possibili e immaginabili (pensa, pover uomo, se sapesse di esser diventato sia Costanzo che Amadeus...), dovunque imperversa il controllo globale, i manganelli sono un articolo da collezione...

e allora cos'è che manca?

Manca la gente con le palle per dirti in faccia: adesso basta, fa schifo.
Manca l'indignazione, l'indisponibilità ad ingoiare ancora.
Manca la civile inclinazione a dire: adesso basta, avete rotto i coglioni.

I preti adesso organizzano manifestazioni.
E' peggio, degli anni 50.
Lo dicono dal pulpito, lo scrivono sui loro giornali, trovano sempre qualche omiciattolo disposto ad amplificare e ripetere le loro stronzate...

(non importa poi, se gli omiciattoli in questione si sono fatti eleggere in parlamento, magari anche con voti di elettori laici, che tutto questo potere di parola sulla cosa pubblica ai preti non lo volevano proprio dare...)

Organizzano, i preti, manifestazioni sulla famiglia.
Perchè si sa che sono fissati, i preti, col sesso e i suoi dintorni.
Ma mica era roba non-per-loro?

Organizzano manifestazioni contro i gay.
Perchè si sa, eccome se si sa, che sono fissati con l'omosessualità, i preti.
(del resto uno in qualche modo...)

Le riviste d'opinione lasciano perdere per un attimo le tette e i culi in copertina, per fare servizi di approfondimento sul cilicio - ovviamente, in versione hi-tech, tipo Codice da Vinci - mentre il parroco del mio Paese si sente in diritto di blaterare sui giornali riguardo ai peccati contro-natura, anticipando addirittura un tot di vescovi e cardinali. Sui muri della più vicina città, un signor nessuno apre la sua campagna elettorale per i fascisti-ripuliti con un manifesto che dice bello chiaro, "DIO, Patria e Famiglia" e poi sotto, ma più in piccolo, "solidarietà, uguaglianza sociale".

Così siamo messi.
Aridatece gli anni 50.

Ma non eravate morti tutti?
Ma quand'è che morite davvero, e mi lasciate in pace una volta per tutte?

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