17 aprile 2008

Come vuoi che vada.

Chissà mai che qualcuno passi di qui a vedere di che umore sono dopo questo weekend elettorale, facciamolo un nuovo post, dai.

Anche perchè come scrive il compaesano Papo, almeno intercetto un tot percento del traffico di chi sta girando i blog a leggere commenti e fomenti - vuoi mettere che goduria vedere le statistiche che salgono in verticale come il fatturato di una fabbrichetta brianzola? Allora forza: elezioni veltroni berlusconi sinistra arcobaleno lega nord sconfitta disastro ecatombe espatrio e poi boh, quali altri tag dovrei mettere?


Mi dice (in privato, che io ho le mie corsie preferenziali - tiè..!) la mia blog-grrl preferita che poco cambia nel panorama di macerie che è questo Paese, dopo il weekend delle crocette. E naturalmente ha ragione. Però io mi tengo le mie solite tonnellate di perplessità, tipo.


Domande, solite storie, niente di che... tipo come fai, se hai fatto il metalmeccanico tutta la vita, il sindacalista pure, e adesso fai il pensionato, e con tua moglie pure pensionata avete tirato grande una figlia disabile grave... come fai a votare per la lega nel 2008?

Però non è odio, ci mancherebbe - e nemmeno rabbia, quello che mi viene. E' più desolazione, sconforto. Perchè non è facile dargli torto, a questa gente: che il partito dei fighetti non lo può sopportare, che i vivoluzionavi in velluto e cachemire li rispetta, sì, ma da lontano, che la destra ufficiale (e ufficialmente fascista) non la considera neppure un'opzione, e Berlusconi nemmeno perchè è il partito dei padroni... e alla fine dunque vota la Lega perchè sono gente normale, come me, quelli che incontro al bar, ci riesco a parlare...

Io che al bar non ci vado da una vita, e ho sempre più difficoltà a relazionarmi attivamente (senza dei giradischi in mezzo, intendo) con un numero di persone maggiore di 5 o 6, non so cosa dire.
O meglio avrei la testa piena di parole, un ronzio, un rimbombo di blabla e prediconi.

Ma qui serve silenzio, soprattutto. Possibilmente quello di un posto con tanti alberi, aria e luce.

E non sto meditando la solita fuga romantica dell'eroe esiliato - manco per il cazzo, a questi io il mio pezzo di mondo non glielo voglio lasciare. Ma devo trovare il posto buono per scavare la mia trincea.

1 commento:

Anonimo ha detto...

coraggio.quella delle domande che ti fai sul perchè lega
ehh insomma,infatti.
è proprio il quesito fondamentale
cazzo, un motivo c'è per forza.
e non può sempre essere un motivo stronzo. anche perchè il grandioso uomo a cui fai riferimento è tutto fuorchè un pirla.

non si può domandarselo sempre come dire ehhhhhh voi non capite, non vedete la Verità.
mhhhh.

mi sto iniziando a chiedere cosa non vediamo noi invece.
^_^

p.s: ma io quanto Amore ti voglio?