03 luglio 2006

Sotto pressione voglio il meglio, e meglio sto...

Qua i mesi passano, e uno si dimentica di stare al mondo per la troppa pressione.

Mi son fumato due mesi, maggio e giugno, senza quasi accorgermi del tempo che passava... non si può vivere così, eh? Banale, come recriminazione. Si può invece, anche se non fa molto bene alla salute.

Per fortuna almeno ho letto un po' di libri, ad esempio su questo ameno argomento della condizione di vita di una generazione c'è il nuovo lavoro di Aldo Nove, che in realtà è una raccolta di articoli usciti in precedenza su Liberazione... ma tant'è, fa impressione comunque: Mi chiamo Roberta ho 40 anni guadagno 250 euro al mese, è raccontato e scritto come nelle peggiori trasmissioni di tv-verità, cioè male, con la voce "vera" e stonata dei protagonisti della quotidianità decerebrata in cui stiamo; è una raccolta di storie di ordinaria precarietà, di fallimenti annunciati o anche no, di storie brutte o brutte storie.
Mi dispiace, sinceramente, che Aldo Nove abbia deciso di mettersi in secondo piano dietro a questi personaggi, perchè mi piace molto sentirlo/leggerlo parlare di sè... ma è il modo migliore per far parlare queste storie, per farle raccontare.
Come nelle peggiori trasmissioni di tv-verità, raccontano lo schifo di oggi e soprattutto la sensazione che sia sempre peggio, e la delusione dolorosa di chi dieci anni fa non si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi così. Perchè ci hanno venduto gli anni 80 di seconda mano, e la favola bella di Reagan, Thatcher e amici vari, che chi vuole riesce, non è mai stata più falsa di oggi.
Come nelle peggiori trasmissioni di tv-verità.
Ma il problema è che in tv questa verità non si vede. Mai.